Uno spettacolo trascinato da un “indiavolato ritmo farsesco”, tra quadretti e sequenze coreografate che animano una costruzione teatrale in cui si avvicendano italiano neostandard, dialetti e lingue regionali. Ma qualcosa si incrina, durante lo spettacolo, negli ingranaggi della macchina.
La cena


drammaturgia collettiva Hospites Teatro
regia e coordinamento drammaturgico Eduardo Oliveira Landim
canzoni originali Collettivo Hospites
con Chiara Comis, Leonardo Balestra, Roberto Giani, Federica Benini e Laura Astarita
produzione Hospites Teatro 2021
residenze artistiche presso Teatro Ridotto, Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, Tiyatro Medresesi
Italia, oggi. Una graziosa abitazione nel centro cittadino. Cinque amicə di lunga data si danno appuntamento per una cena di gruppo.
A turno si scambiano saluti, pettegolezzi, le ultime grandi novità. Cantano e celebrano la festa, tra piccoli equivoci e incomprensioni. Un commento sprezzante, un orecchino smarrito. All’improvviso, le urla. Fra le pieghe della lingua quotidiana un’altra ne appare, intessuta di dialetti e lingue minori – sconosciuta, dimenticata come un frutto scartato dalla storia, o ancora potenza di una comune lingua in divenire.
La drammaturgia di “La Cena“, volta allo studio degli automatismi psicologici e linguistici, indaga le dinamiche comunicative e gli schemi dei comportamenti sociali nel contesto territoriale italiano. La scena si fa specchio dell’invisibile, del tessuto inconscio da cui prendono corpo gli atteggiamenti sociali quotidiani, evocando uno scenario tragicomico che getta una nuova luce sulle configurazioni e le potenzialità delle nostre relazioni.
Nello scavo della parola dialettale, e attraverso la memoria e il canto, si apre uno spazio per l’esplorazione delle sottili sfumature di comportamento che abitano ogni varietà linguistica e delle possibilità di contatto insite nell’incontro di lingue differenti, inaugurando una dimensione metafisica del biografico.



